Il Gruppo M1

Il 7 dicembre 2000 si è ufficialmente costituito il Gruppo M1 Astrofili Castiglionesi con atto pubblico depositato presso l’ufficio del Registro di Prato. La storia è semplice, recente ed è presto detta.

Tutto ebbe origine il 2 giugno 1998 quando alcune persone, costituenti sino ad allora due distinti gruppi di amici che già da anni si occupavano a vari livelli, l’uno all’insaputa dell’altro, delle “cose del cielo”, si sono incontrate. Naturale fu quindi l’unire le forze ed ampliare gli orizzonti.

Il Gruppo M1 prende nome dal primo degli attuali 110 oggetti non stellari del profondo cielo e in merito rimandiamo alla scheda inserita nel sito.

I soci fondatori: Alessandro Baldi, Bruno Carpani, Aurelio Cecconi, Stefano Fabbri, Luciano Ferri, Sirio Grazzini, Michele T. Mazzucato, Danilo Rapezzi e Luigi Felice Taglioni.

Il Consiglio Direttivo, in carica dal 26 settembre 2005, è così composto: Presidente (Stefano Fabbri), Vice Presidente e Tesoriere (Luciano Ferri), Segretario (Marco Valentini) e Consiglieri (Bruno Carpani, Fabian Dialer, Sirio Grazzini, Michele T. Mazzucato, Danilo Rapezzi e Luigi F. Taglioni).

Dal censimento delle associazioni astrofile italiane curato dalla rivista mensile d’informazioni astronomiche e spaziali Nuovo Orione si rileva che in Italia vi sono circa 300 associazioni variabilmente distribuite nelle regioni.

In Emilia-Romagna ne risultano 28 di cui 6 si trovano nella provincia di Bologna fra le quali troviamo la più antica associazione italiana: l’Associazione Astrofili Bolognesi nata nel 1932.(1)

Piazza di Castiglione dei Pepoli (BO)

In una società moderna e frenetica come la nostra, affetta da intensi fenomeni di urbanizzazione e d’industrializzazione, vengono meno i nostri atavici ed imprescindibili rapporti con la natura.

Dal disegno di legge del sen. Stefano Semenzato presentato il 7 marzo 2000 al Senato della Repubblica – XIII Legislatura, dal titolo “Inserimento del cielo stellato nel patrimonio naturale del paese – Norme per le aree protette in materia di inquinamento luminoso e di istituzione dei punti di osservazione astronomica”, lo stesso afferma che: “La perdita della visione del cielo notturno (a causa dell’inquinamento luminoso) è una forma di deterioramento ambientale che implica una perdita culturale per le generazioni future in quanto le priva di un patrimonio naturale: gran parte degli scolari oggi vede le costellazioni celesti solo sui libri di scuola e la stragrande maggioranza degli abitanti delle grandi città non sa riconoscere neanche una stella.”

Ma anche fatti come quello successo a Los Angeles (Stati Uniti) durante un evento sismico dove i centralini telefonici degli istituti scientifici furono presi d’assalto dai cittadini che chiedevano che cosa fosse successo al cielo oppure in Italia nel febbraio 1999 quando i centralini delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco, dei giornali, ecc., furono intasati dalle chiamate dei cittadini che chiedevano “lumi su stranissime luci avvistate nel crepuscolo”, solo per citarne qualcuno, fanno pensare che c’è il bisogno di riscoprire il cielo stellato, parte integrante di quell’ambiente naturale in cui viviamo.(2)

Alla luce di quanto sopra la divulgazione e la didattica delle scienze astronomiche sono la principale attività del Gruppo M1.
Questa viene attuata mediante conferenze pubbliche a cadenza periodica denominate “serate di astronomia” presso l’Aula Magna del Polo Scolastico Caduti della Direttissima di Castiglione dei Pepoli, lezioni-incontri con le scolaresche (elementari, medie e superiori del circondario) e, principalmente nel periodo estivo con discreto successo e viva soddisfazione dei numerosi partecipanti, osservazioni pubbliche con l’utilizzo del telescopio sociale, un MEADE LX 200 da 250 mm f/6.3.
Nella pagina dedicata alle iniziative si possono avere informazioni dettagliate sul calendario delle attività.

Altro importante e impegnativo passo sarà la realizzazione dell’Osservatorio Astronomico del Monte Gatta che sorgerà su terreno di proprietà del Comune di Castiglione dei Pepoli in area già assoggettata a oasi nonché, in pratica, nel Parco Regionale dei Laghi Suviana e Brasimone.
Riguardo l’Osservatorio rimandiamo alla pagina specifica del nostro sito.

Scarica la nostra scheda di presentazione.

Note di richiamo
(1) Le altre associazioni astrofile nella provincia di Bologna sono il Gruppo Astrofili DLF di Bologna, Associazione Astrofili Imolesi (1983), Gruppo Astrofili Giardini Margherita e il Gruppo Astrofili Persicetani (1970).
(2) Nel primo caso la sospensione dell’energia elettrica aveva reso visibile ai cittadini il cielo stellato rimasto fino allora praticamente sconosciuto mentre nel secondo i cittadini furono testimoni di un naturale fenomeno astronomico ossia la congiunzione stretta Giove-Venere del 23 febbraio 1999. Sempre nel secondo caso bisogna dire che la reazione della stampa e TV fu, come di consueto, molto più sorprendente di qualsiasi evento naturale: la RAI ha parlato di mistero mentre i giornali pubblicavano articoletti con spiegazioni a dir poco assurde.